venerdì 10 maggio 2013

AAC - SARAI COME SARAI

AAC. SARAI COME SARAI...

Donna mia, cuore mio, la casa del letame, la casa
del disordine, della frittata alla Bulgara.
Ma come sarà la frittata alla Bulgara...ma chi se ne
importa.
Sarai bella, sarai bruttina, sarai come sarai, mi stupirai,
o non mi stupirai, mi lascerai indifferente, non fà niente,
io scrivo e tu non ci sei, regolarmente.
Guardo il fiume che scorre, ogni fiume non è un vero 
fiume se non è il Nera.
Il fiume ternano, me lo ricordo placido, silenzioso
nelle sue sponde alte, e nel silenzio del posto d'osservazione
aleggiavano misteri domestici, la città era distante eppure 
a due passi.

Serena scende la sera, la candela sfrigola prima di
morire, non ne accenderò un altra, uscirò, credo
prima di andare a nanna, farò una passeggiata salutare
nell'aria ancora calda di fine agosto; le stelle lassù
sono fisse e ferme, nessuno le può toccare.

Sono morto da otto anni, e devo dire che qua dove mi trovo
non si sta malaccio, mi manca però la goccià di
maraschino sulla torta di Zia Lodovica, e mi mancano
le sere con gli amici allo 'Zaire' di Monteraglio.

Dov'è Monteraglio?
Non lo so, non lo saprete mai neanche voi.
Non fidatvi troppo dei miei scritti, qualche cosa
di estraneo aggiungo sempre.
Non sempre.
A tutti i modi, voi, state in campana...

Camix, 27 Agosto 2012 Sera

AAB - RIPOSO

lunedì 27 agosto 2012

AAB. UNA POESIA

Una mia poesia del 1992: 20 anni fà.

 107.
             R  I  P  O  S  O


In fondo innocenti,
non cattivi;
uomini,
del passato.
Che ritornano cavalieri di ciò che fu.

Tombe oneste,
sogni modesti,
sorrisi sinceri,
che non nascondono.

Fiori veri e finti,
tende pesanti 

di velluto rosso Bordò.
Sul divano rosso,
giganteschi uncinetti,
e due cuscini gialloscuro.
Una vecchia gatta,
attenta ma discreta.
Mia zia,
quarantenne,
ancora piacevolissima
e snella,
volto lungo,
carnagione olivastra,
capelli nerissimi e lisci,
e lunghi,
ed elegantissima.
Mio zio,
tutta finta,
la sua signorilità altera,
tozzo ma non goffo,
sempre in gessato grigio,
col gilet,
e cravatta,
basettoni neri.
Sguardo conquistatore,
ma solo di simpatia
e poco di cuori...

Il giardino,
esplosione di fiori,
a due passi da casa,
fiori profumati,
foglie non unte,
api,
una varietà di colori,
tanta natura,
una quantità di farfalle,
profumi fantastici.
Io, perso,
dentro questo paradiso,
il mondo non esiste più,
sono solo,
oltre il mio respiro,
il sogno.
Disteso.
Io non esisto,
ci sono solamente per me.

La serenità creatrice di nostalgie
non mi apparteneva più,
erano giorni tristi,
la passione del cielo su di me.
Io ora cerco solo il riposo.

Ascoltammo,
assieme assorti,
il lento vento
della vastità dell'universo
e chiamammo questa sensazione,
noi terrestri,
metafisica.

O forse era solamente,
riposo.

Dei pensieri più bassi.

                      ( Novembre 1992 )

AAA - UN RICORDO METAFISICO



Lunedì 27 agosto 2012

AAA. UN RICORDO METAFISICO

La superstrada era stata appena aperta; bella
nuovissima, con un asfalto perfetto, nero brillante,
ancora un po' appiccicoso sotto le scarpe.
Superstrada nei primi di Marzo del 1980
tardo pomeriggio, sole in declino, e nessun mezzo:
superstrada deserta.
Una canzone di Franco Battiato, Arabian Song
suonava dall'autoradio, ariosa ed insolita.
Nella piazzola di sosta, solo silenzio, le
auto erano così rare che passavano interi
minuti tra l'una e l'altra.
Restai a guardare il cielo terso, l'asfalto nero
e nacque in me uno degli stati d'animo che
mi caratterizzano: sò che il termine è poco
consono, ma io chiamo questo stato d'animo
'metafisico'.
Un misto di grande serenità, di sguardi che si
perdono in lontananza, di grandissimi spazi,
possibilmente vuoti o con scarsi punti di 
riferimento (certo non soffro di agorafobia...),
un vento non forte ma leggero, presente, 
fresco, piacevolissimo.
Ma anche raccoglimento, una sensazione quasi
di estasi, una perfettà fusione con la realtà
e lo spazio circostante.
L'asfalto nuovissimo, nero con le strisce bianche
fatte da pochissimo tempo, formanti un perfetto
contrasto cromatico, era comunque il tratto
principale del quadro.
Nero in terra, azzurro in cielo, musica ariosa,
arabeggiante, clima neutro, stato d'animo 
placido, grandi, immensi spazi perfettamente
pianeggianti, strade eternamente dritte, niente
curve, tornanti e pendenze, strade asfaltate
di recente e pulite, lisce con linee bianche
perfette, segnali stradali muti, senza scritte.

Superstrada Ascoli-Mare, primavera 1980.


Divagazione di Camix